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I bambini, come gli adulti, sanno creare legami spirituali profondi con gli animali del cuore.
Quando l’amico fidato viene a mancare, l’esperienza del distacco, a seconda dell’età del bambino, può essere un’esperienza che necessita di un accompagnamento genitoriale.
L’affiancamento adulto nella comprensione di ciò che è accaduto o sta accadendo stimola il genitore stesso con le proprie emozioni. La competenza adulta di accompagnare amorevolmente presuppone uno sviluppo emotivo anche nell’adulto stesso perché stare di fronte al “mai più” stimola le proprie esperienze di separazione.
Prima di addentrarmi nel tema, mi presento: sono Carolina Venturini, di professione coach.
Aiuto il Familiare di Animale d’Affezione nella sua crescita personale vivendo la vita e il Ponte dell’Arcobaleno con il proprio amato pet. Significa che quando l’esperienza con il proprio animale si fa più sfidante, il mio intervento ti aiuta a trovare le risorse per trasformare la difficoltà in opportunità e il distacco in esperienza che genera nuova vita. Come coach, mi occupo di adulti. Il coaching è, di per sé, un’attività di potenziamento interiore dove ciò che si potenzia è l’immaginazione, la resilienza, le soluzioni alternative, la capacità di raggiungere quei risultati che significano per la persona. In questa ottica, il lutto animale viene trattato come fase conclusiva di un’esperienza di vita, una fase importante in cui la persona si appropria dell’amore ricevuto e si autorizza a guardare ancora alla propria vita, nel qui e ora, per realizzare quei progetti che chiedono l’attenzione e che possono far germogliare nuove avventure.
Il potenziale del vivere l’esperienza insieme
Il coaching per gli adulti è un coaching che parte dal potenziale e, anche nel lutto animale, l’adulto che insegna a un bambino ad affrontare la morte si confronta con il potenziale del momento. Prima di tutto, ti chiedo come stai tu vedendo la reazione di tuo figlio o dei tuoi figli alla dipartita del tuo animale di famiglia. Ti prego di andare più in profondità del classico “Bene!” e di essere onesto con te al punto da poter accettare le tue emozioni così come sono. Vanno bene tanto quelle dei tuoi figli, tanto le tue. Ora che ti sei sentito, ti chiedo di focalizzarti sul potenziale della situazione che stai vivendo. Facciamo finta di essere,
insieme, in una sessione di coaching. Ti chiedo: Qual è il potenziale del momento che stai vivendo con tuo figlio o i tuoi figli? Che cosa vorresti trasmettergli? Quanto contano per te le attività che non riesci a fare con lui ora? Quanto sei disposto a metterti in ascolto delle tue emozioni per farti tramite degli
insegnamenti? I bambini, dal loro canto, hanno a disposizione il potenziale della fiducia nei tuoi confronti. Si fidano e si affidano, si aspettano risposte e riconoscono la realtà con le loro capacità cognitive e sensibilità.
Quali sono le intimità emotive che non vuoi vivere mentre ti confronti con i tuoi figli? Quando potresti autorizzarti a mostrarti vulnerabile con loro? Che cosa dovrebbe accadere per sentire che riesci a reggere il momento e le altre sfide della tua vita? Che valore dai alla sincerità emozionale nella relazione con il tuo bambino?
Per “intimità emotive” intendo dire il parlare di te e di cosa provi anche tu, come vuoi portare il tuo ruolo genitoriale di guida nel dialogo empatico con i tuoi bambini.
Il ruolo dell’immaginazione
I bambini hanno una fervida immaginazione e fantasia: tu, invece, come ti immagini adesso? Cosa immagini di dover fare per tuo figlio? Che cosa, invece, vuoi davvero fare? Quanto spazio lasci alla fantasia del futuro oltre il tuo animale? Che cosa immagini accada al vostro animale? Quanto riesci a fantasticare sulla sua presenza spirituale al vostro fianco, anche se non lo vedete con gli occhi? L’immaginazione e la fantasia aprono gli occhi del cuore e creano le premesse per il futuro che sarà.
Parlare insieme di queste immagini dentro al cuore ti permette di conoscere le paure, le inibizioni, i desideri, i bisogni dei tuoi figli. Davvero ti interessa sapere che cosa si muove in loro? E, se non ti interessa, che cosa, invece, conta per te? Spero, con queste domande, di averti attivato delle sensazioni, intuizioni, desideri. Per essere una guida, l’onestà con te stesso è importante. Se ne vuoi parlare di persona, sarò felice di ascoltarti.
Articolo di Carolina Venturini
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