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L’estate è prossima e con essa il tempo delle vacanze. Partire per un viaggio e trascorrere del tempo lontano da casa è certamente rigenerante per il corpo e per la mente. Tuttavia, se condividiamo la nostra quotidianità con un compagno peloso, non possiamo non programmarle con anticipo.
Tutti noi ci saremo chiesti almeno una vota, cosa faccio con Micio? Lo lascio a casa? Lo porto in viaggio con me? Qualunque sia la soluzione, essa non può prescindere da una attenta valutazione di diverse variabili. Tra questa molto importante è la durata della vacanza.
Questa soluzione non è sempre praticabile, specialmente se il viaggio dovesse durare più di due tre giorni. Il gatto può restare a casa da solo? Certamente perché restare nel suo territorio è meno stressante dell’essere trasportato in un ambiente nuovo e sconosciuto. In questo caso sarà necessario aumentare la disponibilità di risorse. Aggiungiamo qualche ciotola in più di cibo, ovviamente secco, e di acqua. In questo modo saremo sicuri che Micio non resti senza cibo e soprattutto senza acqua. Aggiungiamo un paio di cassette igieniche oltre a quelle già presenti, dato che non potranno essere pulite come regolarmente succede. Lasciamo qualche indumento che è rimasto a contatto con la pelle, e che quindi conserva il nostro odore, nelle zone in cui il gatto riposa. In questo modo si sentirà meno solo. Per ultimo, ma non meno importante, è necessario che il gatto sia abituato a restare solo. Potrebbe essere utile attuare un programma di abituazione. Iniziando in modo graduale si può lasciare da solo il gatto per una notte e successivamente aumentare il tempo trascorso fuori casa.
L’ideale sarebbe poter contare sull’assistenza di parenti o amici già conosciuti dal nostro gatto. In questo modo, specialmente se con queste persone si è instaurata una buona relazione di fiducia e rispetto, il gatto rimarrebbe nel suo territorio e, soprattutto, godrebbe della compagnia di una persona conosciuta. Chi si prenderà cura di Micio non solo dovrà gestire la manutenzione delle risorse ma dovrà trascorrere un po’ di tempo insieme a lui. Se il gatto è particolarmente socievole e intraprendente, sicuramente il gioco sarà uno strumento fondamentale per ridurre la noia della solitudine. Sarà fondamentale istruire queste persone sulle abitudini del nostro gatto. Diversamente ci si può rivolgere ad un cat-sitter. In questo caso sarà necessario organizzarsi con anticipo perché nel periodo estivo potrebbe essere difficile trovare disponibilità. Importante è rivolgersi ad un professionista che abbia seguito una specifica formazione.
Per un gatto il territorio è sacro. Tanto più è famigliare e prevedibile tanto più il gatto si sente protetto e al sicuro. Portarlo al di fuori del suo territorio è sicuramente la scelta più stressante e quindi il successo di questa operazione dipende molto dal carattere del soggetto, dal suo stato di salute e dalla sua età. Ovviamente, come già detto in precedenza, mai agire di impulso ma programmare con largo anticipo lo spostamento. Un periodo di abituazione, con dei brevi spostamenti potrà certamente aiutare soprattutto a testare la disponibilità del gatto a viaggiare. Optare per un soggiorno in un contesto di tipo famigliare potrebbe rivelarsi la soluzione migliore. Un appartamento, con un giusto spazio di movimento, è sicuramente da preferire. Portiamo da casa alcuni oggetti familiari al nostro gatto. Le sue ciotole, le sue cassette (lettiera compresa), i suoi giochi ed un tiragraffi sono risorse che riportano le sue tracce feromonali. Appena arrivati, chiudiamolo in una stanza con tutto il necessario. Lasciamogli il tempo di ambientarsi ai nuovi odori e ai nuovi rumori. Recuperiamo dalle sue guance, usando uno straccetto, i suoi feromoni di familiarizzazione e passiamoli, ad altezza gatto, sugli stipiti delle porte, sulle gambe del tavolo, sul mobilio. In questo modo, quando Micio sarà libero di girare, si sentirà meno spaesato. Fatto questo lasciamo che il gatto possa perlustrare un po’ alla volta, il suo nuovo territorio. Se la casa ha un giardino, per i primi giorni evitiamo di farlo uscire, specialmente se non è in sicurezza. Lasciamo che prenda confidenza con l’ambiente intorno, solo dopo potremo abituarlo all’esterno. Se la casa vacanza è di nostra proprietà, queste operazioni sono altrettanto importanti. Questa sarà il suo territorio di villeggiatura; la sua seconda casa, dove poterlo portare ogni volta che andremo in vacanza.
Decidere se portare il gatto in viaggio oppure no, è una scelta importante. Se vogliamo essere certi di fare la cosa giusta potremmo anche chiedere consiglio ad un professionista come un consulente felino.
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